RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – La Confesercenti, attaccando il Comune sul progetto dell’area di risulta, prende un grossissimo abbaglio. Ricordiamo a tutti che siamo partiti cinque anni fa da un progetto ereditato dalla giunta Alessandrini, dove nell’area di risulta erano previsti un centro commerciale di circa 2.500 mq all’interno di uno degli edifici destinati a parcheggio, e una decina di chioschi di 100 mq l’uno, per complessivi 1.000 mq, all’interno del parco di 6,5 ettari, nonché i parcheggi tutti gestiti da privati. Noi abbiamo ritenuto, non certo da oggi, ma con atti pubblici approvati negli anni scorsi, visionati e visionabili da tutti, di eliminare totalmente il centro commerciale e la gestione privata dei parcheggi, lasciando soltanto i chioschi inseriti nel parco, per far sì che lo stesso fosse vissuto con bar, ristoranti, spazi di intrattenimento, luoghi di aggregazione. I piccoli chioschi su cui si è molto ragionato, erano la perfetta sintesi tra la volontà di creare un grande parco pubblico al centro della città e la necessità, avvertita da tutti, che esso fosse vissuto e sicuro e non abbandonato a se stesso e preda di malintenzionati.
Proprio di questo parlano i documenti citati oggi da Confersercenti, nella persona di Marina Dolci. Documenti chiarissimi, talmente chiari che c’è poco o nulla da chiarire. Non c’è alcuna volumetria che spunta magicamente nel progetto che riguarda la riqualificazione dell’area di risulta, anzi. Fin dal primo progetto, che risale all’epoca della giunta Alessandrini, erano previste “attività e funzionalità a carattere ricettivo da svolgere anche attraverso la dotazione di volumetrie a carattere commerciale”: si tratta, come ricorda la stessa Dolci, di “otto distinte strutture di circa 80 metri quadrati di superficie ciascuno ed una di circa 200 metri quadrati”. Laddove non fosse chiaro, per dirla in maniera più semplice, nella grande area verde che sorgerà nel cuore della città, sono stati immaginati dal Comune solo dei piccoli spazi, o chioschi, delle attività di dimensioni contenute, la cui finalità è quella di rendere il parco vivo durante tutta la giornata. E la superficie di ognuno di questi punti è decisamente limitata: lo dicono i numeri che la stessa Dolci ha citato. Sono state invece completamente cassate, cancellate, eliminate tutte quelle superfici commerciali previste nel progetto portato avanti dal centrosinistra, anche all’interno dei silos. La nostra intenzione è quella di rendere il parco attrattivo e fruibile, con quei servizi minimi da mettere a disposizione di chi frequenterà lo spazio verde nell’arco della giornata.
Dispiace che ogni volta si debbano spiegare circostanze scontate, definite da anni, conosciute o, quanto meno, conoscibili da tutti, a maggior ragione da un’associazione che dovrebbe rappresentare gli interessi di una categoria, ma che invece sembra sempre più impegnata a fare sistematica opposizione a qualsiasi iniziativa dell’amministrazione.
Quindi, in definitiva, niente centro commerciale, e – voglio sottolinearlo – non ci sarà neppure quella gestione privata dei parcheggi voluta dal centrosinistra perché noi, contrariamente alla attuale opposizione, abbiamo puntato a parcheggi pubblici, un’altra esigenza sbandierata delle associazioni di categoria dei commercianti. Rispetto al progetto che abbiamo trovato nel 2019, cioè quello a firma dell’attuale opposizione, un notevolissimo passo in avanti verso i cittadini e i commercianti, proprio nella direzione indicata dalla Confesercenti, per quanto riguarda attività commerciali e parcheggi.
Sindaco Carlo Masci