RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Il PD di Penne è disperato. Non ha più argomenti. La linea politica dettata della coppia glamour del Partito democratico pennese, Pizzi-Musa, è fallimentare. E’ imbarazzate, tra l’altro, che un dirigente scolastico, con tessera di partito in tasca, anziché occuparsi del suo prestigioso istituto, è impegnato a saltarellare tra un evento elettorale e l’altro del PD, naturalmente. E’ una immagine inopportunità per i nostri giovani.
CHIAREZZA SUL DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO
Sul tema del dimensionamento scolastico, i consiglieri comunali di opposizione conoscono la posizione politica dell’Amministrazione comunale: abbiamo convocato due sedute di Consiglio per esaminare e discutere l’argomento, e votato, su proposta del gruppo Penne Viva e non del gruppo “Penne Prossima” che evidentemente sonnecchiava, una mozione chiara e determinata a sostegno dell’autonomia delle scuole cittadine. Abbiamo replicato, inoltre, a una interrogazione presentata dal gruppo “Penne Ribelle” nella quale è stato illustrato il percorso amministrativo messo in campo contro la proposta dell’Ufficio scolastico regionale di accorpare gli istituti, avallata in parte dalla Regione Abruzzo. Una domanda la facciamo al PD: perché non ha supportato la proposta del consigliere comunale Angela Pizzi di costituire a Penne, a seguito di dimensionamento scolastico, due istituti omnicomprensivi, lasciando nella realtà solo due dirigenze? Sorge un dubbio: i consiglieri comunali che oggi polemizzano contro il sindaco e l’Amministrazione comunale sono gli stessi che siedono in Consiglio comunale?
IL PARTITO SMEMOCRATICO
Il PD è talmente confuso e annebbiato, che pretende perfino di scegliere e giudicare le candidature democratiche di un’altra coalizione. La memoria purtroppo è corta. Nel 2019, il segretario cittadino Andrea Vecchiotti non ha gridato allo scandalo quando, nella coalizione di centrosinistra, cioè la sua, furono candidate la professoressa Angela Serafini nella lista “Abruzzo Insieme” coordinata da Donato Di Matteo, e nella lista del PD, coordinata da Luciano D’Alfonso, la sindacalista della Cisl-scuola ed ex assessore al bilancio Valeria Di Luca, passata alla storia per aver lasciato in eredità un disavanzo contabile monstre (3.575.000 euro) alle future generazioni. Nelle elezioni provinciali del 2004, invece, all’interno della coalizione di centrosinistra, fu candidato sornione il geometra comunale Enzo Di Simone, nonché segretario di partito, nella lista dei DS, con il solo obiettivo di contrastare la candidatura del suo datore di lavoro, l’allora sindaco Paolo Fornarola. E’ stata una prova di forza tra margherita e sinistri, o un regolamento di conti?
IL PARTITO DEMOCRATICO SCEGLIE LUCIANO D’ALFONSO E ABBANDONA I PENNESI
Al di là delle sigle di partito o delle singole sensibilità politiche, e a differenza del PD, il gruppo Penne Viva ha scelto di amministrare la Città con i cittadini senza agonismi di parte ma sostenendo i candidati di Penne. E lavoriamo per migliorare la comunità. E non utilizziamo i social per insultare gli avversari. La pizza, noi, preferiamo mangiarla insieme con i cittadini, e non con i capibastone per stipulare contratti sinallagmatici. Perché i pennesi dovrebbero scegliere un partito, cioè il PD, nel quale sono presenti Luciano D’Alfonso, Antonio Blasioli, Vincenzo Ferrante e accoliti, le cui politiche – nel corso degli anni – sono state devastanti per il territorio vestino, a partire dalla sanità pubblica e alla totale assenza di programmazione a sostegno del territorio.
I pennesi sanno che votare Luciano D’Amico significa eleggere LUCIANO D’ALFONSO in REGIONE.
Gruppo consiliare Penne Viva