CATIGNANO: “QUANDO LA BANDA PASSO’ ”
Bande, street band e … lu zumbotte!

(Nella foto concerto bandistico di Catignano 1897/98)

 

“…Una tristezza così non la sentivo da mai ma poi la banda arrivò e allora tutto passò…”

Parole che descrivono perfettamente lo stato d’animo dell’umanità, ostaggio dei media che assorbono tutta la nostra energia addormentando la nostra coscienza!

Guerre, femminicidi, pandemie, povertà, anaffettività, cambiamenti climatici, tanto per citare alcune delle parole che ci vengono ripetute in modo ossessivo dai telegiornali, dai cosiddetti programmi di approfondimento, dai post catastrofici, durante tutta la giornata tanto da farci “abituare” a queste tragedie in modo quasi naturale …

Durante le festività natalizie pensare ai mali che affliggono la nostra società non è “leale”, le luci, i sorrisi, i doni, le promesse e le aspettative non possono essere offuscate dalla realtà; quindi, proverò a chiudere gli occhi e ad immaginare qualcosa che possa riportarmi al clima della Festa dove l’animo gioiva per le emozioni, non certo per un copione da recitare per qualche giorno!

La Banda prepotentemente mi appare come immagine gioiosa, sarà perché proprio ieri ho colto un barlume di speranza negli occhi sognanti di un bimbo che guardava la “banda di Babbo Natale” con gnomi, elfi e folletti?!

Ma no, in fondo nell’immaginario collettivo la banda è “La Festa”, la cassarmonica nella Piazza principale, le passeggiate, le giostre, le bancarelle delle noccioline e dei palloncini con l’immancabile pianto di un bimbo che involontariamente lascia scivolare il filo dalle piccole manine e grida la sua delusione mentre il palloncino raggiunge l’azzurro rarefatto del cielo …

Banda, uguale allegria, ricordi, serate condivise tra chiacchiere, “vasche” lungo il corso e panini con la porchetta ma anche momenti di emozione quando al calar della sera si ascolta in religioso silenzio trascrizioni di sinfonie classiche e poemi sinfonici.

Da piccola chiudevo gli occhi e immaginavo la cassarmonica come una grande voliera aperta con tanti uccellini in concerto, l’unica cosa che mi distoglieva da quella immagine era la preoccupazione dei cosiddetti “spari”, i fuochi di artificio che, come per la maggior parte dei bimbi presenti, rappresentava una minaccia che da un momento all’altro avrebbe costretto molte famiglie alla fuga!

A Catignano il momento più atteso della festa non è l’inizio, era ed è “Lu Zumbotte” ovvero “il saltare” (Zumbare) a ritmo di musica con dei passi specifici dietro la banda che chiude la serata suonando, lungo le due vie principali, la Marcia di Radetzky.

Lu Zumbotte, inventato dal catignanese Restante Antonio detto “baffone”, è diventato un classico che a settembre, durante la Festa di Santa Croce patrono di Catignano, attira giovani e meno giovani in un atto quasi catartico che “libera” e nello stesso tempo “chiude” la spensieratezza estiva per riportarci alla routine autunnale. Mi dicono che attualmente questa usanza è stata ripresa anche in altri paesi ma vi assicuro che “Lu zumbotte” è DOC!

 A Catignano la tradizione bandistica è molto sentita; c’erano formazioni bandistiche fin dal 1897; belle fotografie documentano la banda dei Balilla del ‘48 guidata dal Dott. Italo D’Ettorre e dal Sig. De Donatis e tanto altro materiale, non solo fotografico, descrive l’attaccamento dei miei concittadini verso la Banda. In quegli anni, molti giovani di diverse estrazioni sociali venivano educati alle Arti grazie alle famiglie benestanti che abitavano in Paese.

Attualmente non c’è una formazione bandistica ma la Musica non ha abbandonato Catignano, infatti, continua ad educare giovani generazioni grazie alla Scuola di Musica “Suoniamo Insieme” – Ass. Cult. Musicale e di Ricerca Artistica Mousichè, diretta dal M° Mariangela Carlodalatri, al contributo di musicisti come Giuliano Mazzoccante, Roberto Torto, Gianluigi Fiordaliso, Valeria Di Federico e tanti altri che negli anni hanno contribuito a far sì che questa vocazione non andasse perduta. Tanti i talenti musicali oggi e in tempi passati, molti gli estimatori del repertorio bandistico che affollano Piazza Marconi durante le esibizioni delle Bande più accreditate.

Parlando di Musica, bande e divertimento devo nominare Stefano Mariotti, ex presidente della Pro Loco di Catignano che, per primo, ha introdotto le street band a “Novello al Castello”, evento amato da tantissimi abruzzesi e non solo!

Anche quest’anno la manifestazione ha riscosso un grande successo di pubblico nonostante lo stop forzato del giorno 4 novembre a causa del vento che ha provocato danni non solo a Catignano ma in molti comuni limitrofi. Novello al Castello è una Festa che aggrega, rinsalda legami generazionali, dona una grande energia liberatoria grazie anche all’ottimo vino e al cibo sempre attento alla tradizione locale.

Il successo dell’edizione 2023 è la conferma che, quando un progetto unisce non può che avere ottimi riscontri quindi, un plauso va al Presidente Norman Cieri, al direttivo, ai membri della Pro Loco e a tutti coloro che collaborano con passione e dedizione.

Ritornando alle street band, all’energia che riescono a sprigionare, trascinando lungo le vie del paese giovani e meno giovani, penso inevitabilmente a “Lu Zumbotte”, alla forte carica emotiva che li accomuna e che conferma ancora una volta che tutto (RI)torna seppur con sfumature diverse!

Annalisa Piermattei

 

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