PENNE: CUCINELLI FA SUL SERIO

Sarà una bella fabbrica, come la chiamano. Cashmere, pane e futuro per Penne e l’area vestina che ringraziano di cuore Brunello Cucinelli, il cavaliere del lavoro che con il suo gruppo tessile impegnato a Solomeo, alle porte di Perugia, nella moda extra lusso ha deciso di investire su un polo produttivo da queste parti costituendo la “Raffaello srl”. Sarà personalmente a Penne mercoledì 22 novembre alle 11, ma intanto ieri c’è stata l’apertura del primo stabilimento: un immobile riadattato all’altezza del bivio per Montebello di Bertona dove sono impiegati per la produzione dei capispalla 70 ex esodati della Brioni, oltre qualche nuovo ingresso; ma entro l’anno si dovrebbe arrivare a quota 100 addetti. Un’operazione di impatto socio-economico notevole in un’area che ha scontato la lunga crisi di Brioni, lo storico marchio di abbigliamento per vip che dal ’60 e per cinquant’anni ha fatto la fortuna della zona e che oggi è in fase di rilancio. 

“Noi ci crediamo molto, abbiamo trovato un territorio fertile sia dal punto di vista del bagaglio delle competenze sartoriali sia sul versante della capacità degli amministratori locali, con a capo il sindaco Gilberto Petrucci. Facciamo sul serio, come è la nostra filosofia aziendale, con uno sguardo attento ai luoghi dove operiamo. Contiamo di assumere nella nuova fabbrica che è in corso di edificazione qui accanto almeno 350 maestranze destinate a crescere in futuro”, sostiene Riccardo Stefanelli, amministratore del gruppo perugino e genero del fondatore, Brunello. Il manager è anche consigliere di amministrazione del Milan calcio per la gioia del club rossonero pennese.

 “Sono davvero emozionato. Dare lavoro alle persone che lo hanno perso o a tante altre che lo cercano mi riempie di gioia e mi spinge a fare ancora meglio per la nostra Penne”, ha spiegato Gilberto Petrucci, il primo cittadino. Il quale stamattina incontrerà un imprenditore teramano disposto ad aprire una camiceria sempre nella zona degli insediamenti produttivi del ponte di sant’Antonio e che prevede un piano di assunzioni di almeno 50 sarti. E anche il pantalonificio Jeckerson ha scelto Penne. Un polo della moda fondamentale per la crescita di quest’area troppo spesso abbandonata dopo promesse di ogni tipo: dalla famosa strada mare-monti, naufragata negli scandali, all’ospedale, oggi tuttavia inserito in un piano di rilancio.

 “Per noi è una enorme possibilità concessaci e siamo grati al cavalier Cucinelli”, è il coro unanime di chi aveva perso il lavoro da Brioni negli ultimi dieci anni ed oggi si trova un’opportunità di questo tipo. Anche Brioni comunque sta rinvigorendo con buoni risultati il marchio: investimenti mirati anche grazie alla scuola di sartoria dedicata al pennese doc Nazareno Fonticoli. Gli stessi istituti superiori cittadini dispongono già di un settore dedicato alla moda. Con Cucinelli, lavora da anni il frutto del vivaio della Roman Style: un maestro del taglia e cuci come Damiano Labricciosa cresciuto proprio alla “Fonticoli”, uno che ha spinto per far scegliere Penne. Ieri sera intanto si è svolta la premiazione della prima edizione di “Sarto dell’anno” in occasione dei festeggiamenti di Sant’Omobono, patrono dei sarti. L’iniziativa è stata inserita nell’ambito della legge regionale che attribuisce a Penne anche il titolo di “Città della sartoria artigianale” dopo quelli degli arazzi e d’arte. Ne è stato promotore il pennese Leonardo D’Addazio, consigliere regionale di maggioranza e presidente della quinta commissione. 


 

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