In occasione delle elezioni politiche del 25 settembre 2022, le quali porteranno al rinnovo dei componenti di Camera dei deputati e Senato della Repubblica, abbiamo intervistato Vincenzo D’Incecco, 43 anni, di Pescara, attualmente Consigliere Regionale e capogruppo della Lega Abruzzo Salvini in Consiglio Regionale Abruzzo, Capogruppo al Comune di Pescara e candidato capolista al Senato per la Lega.
In caso di elezione, quale potrebbe essere la prima iniziativa legislativa per l’area vestina e pescarese in generale?
“Le priorità, per il mio territorio, sono le infrastrutture, il lavoro e le aree interne. E questi obiettivi si possono ottenere dando ancora più forza, con una rappresentanza diretta espressione del territorio in Parlamento, all’iniziativa amministrativa e strategica già introdotta dalla Lega e dal centrodestra, che governano in Regione, in Provincia, nei Comuni di Pescara e di Montesilvano, e in altri comuni della Provincia. Iniziative che già stanno dando i loro frutti, dal punto di vista del sostegno all’imprenditoria e al turismo, della sicurezza e del decoro, delle opere pubbliche e della buona amministrazione, per non parlare delle risposte ai bisogni sociali, del sostegno ai cittadini che hanno subito i nefasti effetti della crisi pandemica del covid, e poi ora del caro energia e dell’inflazione. A livello strategico vanno calati a terra, nel più breve tempo possibile, i grandi progetti infrastrutturali, per fare del Pescarese uno snodo centrale del corridoio adriatico, con la velocizzazione della ferrovia Pescara-Roma, tenendo presente però che il tracciato non si può realizzare calandolo dall’alto, ignorando le esigenze delle amministrazioni locali e dei cittadini, ma serve dialogo e condivisione. Determinante è anche l’alta velocità sull’intera ferrovia Bologna-Bari, il potenziamento sistema portuale e l’ulteriore centralità dell’aeroporto d’Abruzzo. Senza dimenticare, ovviamente, la viabilità e i servizi dei piccoli centri dell’entroterra. Da questo punto di vista determinante sarà il buon utilizzo dei fondi del PNRR”.
Può promettere di impegnarsi a non cambiare casacca durante la legislatura?
“Rispondo con una battuta: leghista magari non ci si nasce, ma ci si diventa, e questo avviene perché si è persuasi e convinti dalla bontà e concretezza della proposta politica, dalla schiena dritta, passione e competenza dei suoi militanti e rappresentanti politici. Non vedo alcun motivo per rinnegare questa libera scelta. Per me la politica è una cosa seria, la coerenza uno stile di vita. Non riesco nemmeno ad immaginare l’ipotesi di cambiare partito e schieramento dopo aver chiesto la fiducia, mettendoci la faccia, a decine di migliaia di persone che mi hanno affidato l’onere e l’onore di rappresentarli al Senato, sotto i vessilli della Lega, con un preciso mandato e programma, con risultati da portare a casa di cui dover rendere conto tra cinque anni”.
È pensabile sullo schema della grande Pescara fare altrettanto per un’operazione che comprenderebbe altri comuni: una sorta di Grande area vestina o del Pescara?
“Un edificio non si può costruire dal tetto, ma dalle fondamenta: abbiamo ereditato dalla precedente legislatura in Regione Abruzzo una norma che detta i tempi, molto stretti, della fusione dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Una legge però incompleta, contraddittoria nell’iter prefigurato, una norma spot, potrei aggiungere, che è stata frenata fatalmente, nella sua applicazione, dall’emergenza della pandemia dei covid che ha messo a dura prova anche i tre comuni. Io ritengo dunque che per prima cosa occorre che i tre enti condividano la gestione dei vari servizi e delle municipalizzate, secondo il modello dell’Unione dei comuni, già da solo capace di garantire risparmi ed efficienza, poi si potrà pensare alla fusione, senza forzature e con le giuste e fisiologiche tempistiche”.
Nel 2024 si voterà per rieleggere gli organi della Regione: le elezioni politiche del 25 settembre quanto incideranno?
“Una vittoria del centrodestra alle elezioni del 25 settembre favorirà senza dubbio una riconferma di una amministrazione dello stesso colore politico in Regione Abruzzo. Ma non c’è ovviamente automatismo, sono due partite distinte. A primavera 2024 la Lega, prima forza della maggioranza con 7 consiglieri e 4 assessori, si ripresenterà davanti agli elettori, in forza dei tanti e importanti risultati ottenuti e delle iniziative messe in campo a favore di cittadini, famiglie e imprese, nonostante le difficoltà estreme in questi due anni di pandemia del covid. A contare saranno i fatti”.
L’astensionismo si preannuncia fortissimo, di gran lunga forse sarà il primo partito: come si contrasta?
“L’astensionismo non rappresenta un ‘no alla politica’, un disimpegno totale, ma è la richiesta di ‘più politica’, e di una classe dirigente nazionale che rappresenti davvero gli elettori, che abbia la forza e la capacità di dare risposte e di risolvere i problemi. Veniamo da anni di governi misti, tecnici, di larghe intese, di veti incrociati e di sostanziale immobilismo, in cui il Partito Democratico ed il centrosinistra, non va mai dimenticato, sono stati nella plancia di comando senza aver vinto le elezioni. È ora di dire basta: il 25 settembre abbiamo la possibilità di poter avere un governo nazionale di chiara espressione di centrodestra, unito e compatto, con un programma chiaro, con i numeri e le competenze necessarie per fare le riforme al palo da anni; per dotarsi di una politica energetica la cui assenza la stiamo oggi pagando cara; per ridurre le tasse, per far ripartire l’economia e creare lavoro, eliminando le zavorre burocratiche; per dire basta all’immigrazione clandestina e illegale, e mettere in campo una lotta senza quartiere alla delinquenza e alla corruzione; per rivedere alla radice un reddito di cittadinanza che non può essere erogato a chi bivacca in poltrona, per restituire all’Italia il posto che merita nello scacchiere internazionale”.
Domenico Lombardi