PENNE – Nell’ultimo consiglio comunale, solo il vice sindaco Luigi D’Angelo si è accorto del dramma che regna nella maggioranza di centrosinistra.
Mentre gli altri ridevano ed esultavano, e tra questi anche il sindaco Rocco D’Alfonso, per aver bloccato l’incursione di Gabriele Pasqualone sulle indennità, l’ex esponente di Italia dei Valori batteva i pugni sul tavolo. «Così non possiamo andare avanti», urlava il geometra rivolgendosi al collega di banco. Non ha torto. In una maggioranza politica seria e coesa, che dovrebbe magari risanare una città in pieno dissesto finanziario, come possono accadere che consiglieri comunali iscritti al gruppo di maggioranza depositino mozioni per tagliare le indennità ai componenti della giunta? Nemmeno al circo equestre capitano di vedere queste cose. E il sindaco Rocco D’Alfonso che fa? Esulta perché ha limitato i danni: dovrà, in proporzione con gli altri, versare 5 mila euro della sua preziosa indennità alla Fondazione Santa Rita. Non conta essere di centrosinistra o di centrodestra, a Penne, è sparita evidentemente la responsabilità verso le istituzioni. Come è possibile che un Presidente del Consiglio comunale non sappia che il sindaco abbia cambiato le deleghe a un suo assessore. Incredibile, no? Oppure, come è pensabile che ci siano consiglieri comunali che dieci anni prima avrebbero (secondo Rocco D’Alfonso e pertanto utilizziamo il condizionale) incassato erroneamente indennità non dovute quando erano assessori, e solo oggi si scopre il pasticcio? Ha ragione il geometra Luigi D’Angelo, così non possiamo andare avanti. Per la sua storia e la sua importanza, Penne merita sicuramente un’altra classe dirigente.