Umberto Angeloni, stratega di Brioni fino al 2006, che all’epoca curò l’acquisto degli abiti del blasonato inglese, a tutt’oggi si chiede dove siano andati a finire. Dunque, nella struttura alle spalle del convento, dove nel 1877 morì povero e malato il patriota pennese del Risorgimento Clemente de Caesaris, andranno le aule della “Mario Giardini”. E qui comincia un risiko scolastico. Dove attualmente l’istituto comprensivo trova spazio, in via Verrotti, sono prossimi a partire i lavori di rafforzamento sismico che per un anno almeno vedranno gli allievi emigrare appunto verso il Carmine. In attesa che venga buttata giù e ricostruita in via Caselli con quasi 4 milioni di euro la Mario Giardini, eretta nel 1960 e chiusa definitivamente per i postumi del sisma del 2016. L’appalto è prossimo, i tanti euro sono stati assegnati a fondo perduto al Comune.
PENNE: GIARDINI, VERSO UN PRIMO TRASLOCO
Lavori al museo della moda
Da museo della Moda a scuola il passo è lungo poiché sono passati molti anni da quando il museo venne completato, ma è rimasto alla mercé dei vandali e degli animali. Ora, con altri lavori fino a luglio per poco meno di 500 mila euro, la notizia buona è che, trasformandosi per un anno o poco più in aule scolastiche, rivivrà l’antico convento dei Carmelitani con tanto di auditorium, alle spalle dell’elegante chiesa del Carmine attigua a quello che fu il carcere.
Con i fondi Pop della Regione (quelli che costarono la vita politica alla giunta Salini nel 1992) prese corpo l’idea di un museo della Moda: un unicum grazie al sostegno della Brioni guidata da Lucio Marcotullio in contemporanea sindaco. Ma il tempo è volato e la famosa casa di moda maschile nel 2010 si è tirata indietro, rinunciando a versare i 250 mila euro promessi a suo tempo sotto un’altra direzione aziendale. Il museo avrebbe dovuto ospitare tanti capi pregiati: su tutti, il guardaroba caratterizzato dai principi di Galles appartenuto a Edoardo VIII che per amore della divorziata americana Wally Simpson rinunciò al trono inglese nel 1936.