PIANELLA – “L’assemblea società Risco Pescara s.r.l. a totale capitale pubblico, sostituisce l’amministratore in scadenza di mandato e, invece di indire un bando di selezione per titoli, come previsto dalla legge, lo nomina per acclamazione”.
Lo riferisce in una nota il capogruppo di minoranza al Comune di Pianella, Sandro Marinelli, il quale contesta la nomina anche sotto altri profili. “ Non si può affidare l’amministrazione di una società a capitale interamente pubblico, che movimenta milioni di euro di tributi pagati dai cittadini, senza indicare alcun criterio di merito per tale scelta che, del tutto incidentalmente, è caduta su un giovane già assunto poco tempo prima dalla stessa società senza alcun tipo di concorso e che, sempre per coincidenza, risulta attivista e membro del direttivo comunale del PD di Pianella e figlio di uno dei maggiori contributori in passato delle campagne elettorali di D’Ambrosio mediante l’erogazione di somme di denaro.” “ Dopo il difensore civico – aggiunge Marinelli – un altro incarico retribuito con il 70% dell’importo previsto per il Sindaco, cade su un fedelissimo, ma quel che più stupisce è la passiva adesione dei Sindaci di Catignano e Nocciano, soci della Ris.co, che nulla hanno avuto da obiettare; non resta che sperare che i rispettivi consigli comunali, unitamente a quello di Loreto Aprutino, non presente all’assemblea, non ratifichino questa nomina”. “Nello stesso consiglio comunale – spiega Marinelli – ci sono stati momenti di tensione allorquando si è scoperto che una delibera della Corte dei Conti che rilevava gravi irregolarità a carico del Comune di Pianella è stata occultata a tutti i consiglieri comunali e persino al Presidente del Consiglio Comunale Alessandro Minetti, per ben 5 mesi, con ciò tenendo allo scuro tutto il consiglio ed anche i membri della giunta in vista dell’approvazione del bilancio previsionale 2012. A fronte delle approssimative giustificazioni del sindaco che ha parlato di un disguido, si rende inevitabile una verifica approfondita su eventuali omissioni da parte di chi aveva il dovere di rendere noto il documento e non l’ha fatto facendo votare un bilancio ai consiglieri allo scuro di tali importantissime censure della Corte dei Conti”. “Alla fine del consiglio – conclude l’ex candidato sindaco – abbiamo chiesto polemicamente a D’Ambrosio se l’aver rinunciato all’ufficio del Giudice di Pace, dopo che, grazie sempre alla sua fedelissima Manuela Pierdomenico, Pianella aveva già perso la Pretura, sia attribuibile ad un preciso disegno di svilimento della Città o sia addebitale alla scarsa capacità di affrontare e risolvere le problematiche dei cittadini”.