«Sono onorato di essere stato invitato come ospite alla serata finale del Premio Tenco in programma sabato 23 ottobre a Sanremo –racconta il cantautore abruzzese Setak– tra i vari brani che eseguirò sul palco del Teatro Ariston non mancherà Lu juste arvè insieme a Mimmo Locasciulli, prezioso artista e compagno di strada in questa fase magica del mio percorso artistico».
Lu juste arvé è una canzone sul lascito spirituale che i padri tramandano ai figli, scritta e composta a sei mani da Setak e Locasciulli con la collaborazione di Fabrizio Cesare.
I due cantautori sono entrambi originari di Penne e li lega una grande amicizia, oltre alla comune passione per la musica.
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«Ho collaborato con molti artisti amici e ogni volta ne ho respirato la bellezza -confida Locasciulli– In questo caso, farlo con Setak e percepire una sensibilità comune, una radice indelebile e un senso di amicizia vera, costituisce, senza ombra di dubbio, la “Grande bellezza”».
«Arrivare a scrivere canzoni con Mimmo rappresenta il coronamento di un percorso emotivo che è iniziato da bambino – prosegue Setak- Mio padre suonava le sue canzoni al pianoforte ed io le cantavo insieme a lui… c’è dietro una vagonata di emotività e di storia che è difficile da spiegare. Oggi mi sento come un giocatore di calcio che dal campetto di periferia si ritrova in squadra con Roberto Baggio. E’ stato meraviglioso vedere come questo forte feeling artistico si sia consolidato in un rapporto di profonda e autentica amicizia. Cosa rara e mai scontata, ne avrò molta cura».
Un progetto unico quello di Nicola Pomponi e Fabrizio Cesare (che cura la produzione anche di questo nuovo lavoro come era stato per l’album d’esordio di Setak, Blusanza, uscito nel maggio 2019), che dona una nuova veste al dialetto svuotandolo completamente dal folklore che solitamente lo contraddistingue.
Un’operazione fatta – forse – solo da alcuni dei grandi maestri che tanto amiamo.