PENNE – Ora la città ha la sua carta d’identità. Nel senso che i pennesi, soprattutto gli studenti ma anche i turisti, sapranno e capiranno la statura di quelli che sono i titolari delle strade cittadine.
Lo si deve a Candido Greco, scrittore di vicende e fatti pennesi e non solo, che ha dato alle stampe un vero e proprio dizionario di Odonomastica Storica della Città di Penne. Un lavoro non da poco che descrive con oltre 150 schede biografiche i personaggi illustri che hanno trovato i natali nel capoluogo vestino e dei quali le tabelle civiche segnalano il nome. Ma la fatica letteraria di Greco, catanese di origine naturalizzato napoletano ed infine adottato da Penne, è preceduta dall’analisi dei vari ruoli che la città ha avuto nel corso della sua plurimillenaria storia. “Penne non è finita nel Risorgimento- spiega l’autore che martedì 8 alle 17 presenterà il volume nella sala polivalente Francesco D’Angelosante (un altro personaggio illustre: fu senatore e presidente della commissione d’inchiesta sul caso Lockeed). Continua ad avere un ruolo che la sua posizione territoriale, nel contesto di un’area piuttosto ampia, le consente di poter recitare ancora”. Dal giureconsulto del Trecento Luca da Penne, al poeta-scrittore Luigi Polacchi, tra i fondatori dell’università e del conservatorio di musica, al marchese-pilota automobilistico precursore della Formula 1, Diego De Sterlich Aliprandi, a uno dei padri della psicanalisi Nicola Perrotti: non sono gli unici, comunque, ad essere annoverati nel libro. L’opera è un secondo omaggio a Penne da parte della tipografia Cantagallo, dopo l’edizione del calendario 2013, intitolato La Penne che fu. E’ in ricordo del suo titolare Luigi e della moglie Maria, voluto dal figlio Giuseppe. Anche i tipografi Cantagallo rappresentano al meglio i personaggi di una Penne che non c’è più e che vorrebbe tornare ad essere. Insomma, riavere quel ruolo cui Greco fa spesso riferimento.