PENNE – Domani mattina, alle 11, l’amministrazione comunale va a riprendersi i propri impianti sportivi di contrada Campetto: la piscina, lo stadio, il palasport e il palatenda.
Ma si profila un braccio di ferro perché la società, concessionaria dal 2003, minaccia di chiedere 800 mila euro al Comune per lavori di miglioramento non pagati dall’ente e debiti dei sub concessionari non estinti. Il Comune, a sua volta, attribuisce alla CPL tutte le colpe del fermo degli impianti. E cosa accadrà ora? Difficile saperlo. Un’amministrazione comunale che parla dieci lingue e cambia idea ogni giorno, potrebbe seguire qualsiasi strada. Qualcuno, tra coloro più informati, sostiene che l’ipotesi più attendibile sarebbe un dietrofront del Comune: niente rescissione del contratto. La gestione degli impianti in “sub-concessione” potrebbe essere girata alla Vestina Gas, braccio operativo della Sig, che assumerebbe parte dei lavoratori della Tie Break. Dalla vendita dal gas alla gestione dei servizi sportivi: è davvero questo il futuro della società pubblica Vestina Gas? Non dimentichiamoci che, Cpl, gruppo cooperativo multiutility emiliano con sede a Concordia sulla Secchia, è specializzata nella vendita del gas e, in particolare, nella gestione dei centri sportivi (ha gestito Milanello e lo stadio di Modena). Una domanda: Vestina Gas è pronta a sostenere un investimento così forte? Oppure potrebbe nascere, dietro le quinte, un’alleanza aziendale e strategica per la gestione – sul territorio vestino – di energia, gas, illuminazione, cogenerazione e fonti rinnovabili. Niente è scontato. Soprattutto a Penne. Su questa operazione, in gran segreto, starebbero lavorando i legali.