PENNE – Centomila euro subito, cash, per annacquare la lite. Perché i derivati sono un grosso guaio. Il Comune spera perciò di limitare al massimo l’esborso nella delicatissima e piuttosto complessa partita di dare ed avere alle battute finali davanti al tribunale contro la Banca Nazionale del Lavoro sui contratti di finanza derivata, gli swap, utilizzati pericolosamente anni fa per rimodulare lo spaventoso debito legato ai mutui.
Dopo aver tentato di mettergli pressione, cerca un accordo con l’istituto di credito. Lo fa per chiudere l’ultimo dei quattro contratti di derivati ancora in vita, risalente al 2004 e del valore di quasi 22 milioni di euro. La proposta è: versare 100 mila euro alla banca, rinunciando all’azione giudiziaria avviata volta a far decretare al giudice la nullità del derivato che gli costerebbe un milione 839 mila euro, i cui flussi d’interesse nel 2008, poi sospesi, ammontavano a 312 mila euro: cifre ridimensionate tuttavia dall’andamento del mercato finanziario. Di contro, il Comune chiede che la BNL rinunci a qualcos’altro: chiuda l’operazione derivati e sospenda all’ente il pagamento degli arretrati fino alla definizione della lite che andrebbe avanti per la sola parte che riguarda le commissioni occulte richieste dall’ente pennese per i derivati estinti.
Ma cosa teme anche il Comune? L’amministrazione D’Alfonso, che ha ereditato lo scottante dossier, spera infatti di non essere condannata a dover restituire alla banca intorno al milione di euro, incassato a suo tempo a titolo di liquidità: grazie a quei soldi la giunta di Paolo Fornarola riuscì a tamponare in parte gli effetti di un improvviso buco di bilancio e poi serviti ad archiviare il terzo derivato. In compenso, però, l’ente vestino ha fatto causa alla BNL, richiedendo al tribunale di condannarla a riconoscergli quelle commissioni implicite, nascoste nei contratti dei precedenti due derivati, ora estinti. Si tratterebbe, secondo la fonte comunale, di quasi 847 mila euro a favore del Comune. L’avrebbe quantificato il dottor Giuseppe Belfiore La Caprio, il commercialista foggiano nominato consulente tecnico dal tribunale.
Insomma, una sfida a colpi di cifre, flussi e tassi di interesse che potrebbe rischiare di dare il colpo decisivo alle dissestate casse dell’ente vestino. Che è assistito dall’avvocato Duilio Manella e sul versante tecnico dal consulente Massimiliano Palumbaro della CFI Advisors di Pescara. Proprio i due professionisti hanno suggerito al sindaco Rocco D’Alfonso ed alla segretaria generale Nunzia Buccilli, responsabile del contenzioso, di accordarsi con la BNL.